Chirurgia Rigenerativa - Ortobiologia
Cos'è
La medicina rigenerativa sfrutta il potenziale rigenerativo di cellule o di “frammenti di cellule” (nel caso del PRP), che sono presenti nel nostro corpo. Una simile spinta rigenerativa è tanto più forte, quanto il paziente è giovane.
In un paziente anziano si perde il potenziale rigenerativo, ma persiste lo stimolo anti-infiammatorio.
Ecco perché in casi selezionati, è possibile prescrivere trattamenti di medicina rigenerativa anche a pazienti non più giovani.
Ovviamente è bene essere precisi con malati che abbiano più di 70 anni e si sottopongano a iter terapeutici di medicina rigenerativa: il trattamento in questi casi ha una finalità perentoriamente anti-infiammatoria e un bassissimo o nullo potenziale rigenerativo. Non è quindi il modo per poter evitare, se già indicato, un gesto invasivo come quello di una protesi al ginocchio o all'anca.
Quindi il ruolo della medicina rigenerativa non è antagonista alla protesi.
Da circa 10 anni, studi scientifici hanno rilevato come le cellule mesenchimali prelevate dal tessuto adiposo siano meno soggette all’invecchiamento rispetto a quelle prelevate dal midollo osseo.
Attraverso lo studio delle applicazioni di PRP e delle cellule mesenchimali staminali, processi patologici anche di grave natura, come la gonartrosi e la coxartrosi, possono vedere un miglioramento o comunque essere mantenuti sotto controllo per più tempo, allontanando il momento di un eventuale impianto di protesi.
Patologie
Quando serve
PRP - GEL PIASTRINICO
Il potenziale delle iniezioni di PRP è molto alto, ancora oggi oggetto di numerosi studi.
Nella maggior parte dei casi si ottengono ottimi risultati da questi trattamenti: ha comunque un peso molto importante la risposta dell’organismo del paziente, per cui ogni caso è a sé.
Non esistono controindicazioni particolari all’utilizzo di PRP , se non la perdita del potenziale rigenerativo in pazienti:
con infezioni importanti, patologie autoimmuni o tumori ed età avanzata.
Ad ogni modo, questi trattamenti di medicina rigenerativa sono sicuri per il paziente, proprio in virtù del fatto che le sostanze utilizzate, anche se trattate per eliminare le impurità, provengono interamente dall’organismo del paziente.
Il PRP (Platelet rich plasma, in italiano Plasma ricco di piastrine) è la concentrazione di piastrine autologhe in una piccola quantità di plasma dopo il prelievo e la successiva centrifugazione del sangue del paziente.
Le piastrine promuovono la riparazione tissutale, hanno proprietà anti-infiammatorie, e giocano un ruolo fondamentale
nell’arginare un processo degenerativo e nel promuovere il processo rigenerativo.
Questa terapia è eseguibile in ambiente ambulatoriale.e ha la durata di circa 30 minuti. Il protocollo prevede 2 massimo 3 trattamenti (infiltrazioni), a distsnza di quindici giorni l'una dall'altra. Si può ripetere dopo 12-16 mesi se c'è stato il beneficio atteso o anche oltre.
L'indicazione della procedura è data nelle
- iniziali deenerazioni meniscali
- lesioni del menisco recenti
- lesioni non complete del legamento crociato anteriore
- lesioni legamentose e tendinee in genere (tednie di Achille, Peroneo Astragalico, Rotuleo)
- lesioni cartilaginee isolate e iniziali osteoconditi
- epicondilite
- lesioni non complete e degnerative dei tendini della cuffia dei rotatori della spalla.
Metodo
Il concnetrato di Cellule Mesenchimali Staminali (MSC con LIPOCELL o LIPOGEMS), invece, sfrutta le proprietà rigenerative delle cellule staminali a seguito di un prelievo di tessuto adiposo tramite una liposuzione nella regione periombelicale. Viene solitamente eseguito in sala operatoria, non per la difficoltà tecnica della selezione delle cellule multipotenti e delle loro matrici, ma perché la liposuzione prevede tecniche leggermente più complesse rispetto ad un prelievo venoso e inoltre il maneggiamento del grasso comporta maggior rischio infettivo.
Il tessuto adiposo prelevato viene depurato, in modo da ottenere delle cellule immature e indifferenziate.
La lora azione sarà:
antinfiammatoria;
antidegenerativa;
stimolante.
L'obiettivo anche in questo caso è quello di congelare l’artrosi e rinviare il momento di impianto di protesi.
L'indicazione alla procedura è data nei casi di artrosi di ginocchio e anca, quando abbiamo
degenerazione moderata;
pazienti che manifestano dolore nella deambulazione;
pazienti che per motivi di età o di patologie concomitanti hanno controindicazioni all’intervento di protesi d’anca.e ginocchio.
La procedura è svolta in un'unica seduta.