mer 08 dicembre 2021
Il futuro di Ginocchio e Anca

L FUTURO DI GINOCCHIO E ANCA

Tra Chirurgia Robotica, Realtà aumentata e Protesi stampate su misura in 3D, passando dalla medicina rigenerativa.

 

Assistiamo in questi anni ad una prepotente invasione della tecnologia nel mondo della chirurgia Articolare. Sempre più aziende, medici, ricercatori lavorano in teamcon Ingenegneri Biomedici ed Informativi per comprendere come sfruttare al meglio le potenzialità dell’attuale tecnologia e al tempo stesso immaginare i prossimi progressi.

L’obiettivo della Moderna Orotpedia di Ricostruzione articolare che si occupa dei problemi di ARTROSI, è sempre più quello di “conservare”, “risparmiare”, minimizzare le perdite di osso e il danno ai tessuti visti i risultati non sempre soddisfacenti del passato. 

La MENO INVASIVITA’, da non confondere con MINI INVASIVITA’, è il concetto che racchiude il topic dell’Ortopedico moderno. 

Il Dr. Ranaldo Davide, impegnato nella ricerca e nel trattamento di soluzioni innovative nella chirurgia articolare dell’arto inferiore, da diversi anni ha maturato esperienza, casistica e risultati nella chirurgia di ginocchio e anca.

 

 

Dr. Ranaldo Le infiltrazioni sono sempre efficaci?

 

Fino a 10 anni fa, i miei maestri si dovevano accontentare di proporre ai pazienti prima di giungere all’indicazione di una PROTESI, solo due possibilità: sopportare il dolore migliorando però stile di vita e avvalendosi della fisioterapia oppure adiuvare il dolore con le “infiltrazioni” di Acido Ialuronico. Pur essendo oggi questo trattamento infiltrativo ancora molto utilizzato, gli studi scientifici dimostrano che nei in molti casi, un uso prolungato, spesso eccessivo in termini di numero di infiltrazioni pur riducendo il dolore, peggiorano lo stato articolare e fisico in quanto il paziente che migliora nel sintomo non si applica né nel lavoro di tonificazione muscolare né nel cambiamento dello stile di vita (peso, fumo, alimentazione); il risultato è un peggioramento silente della patologia artrosica che si manifesterà in maniera aggressiva e che avrà portato il paziente ad un decadimento fisico poi difficile da recuperare anche dopo l’intervento di PROTESI ARTICOLARE.  

IN ALTERNATIVA, pratico infiltrazioni più attive e propositive nel salvaguardare l’articolazione, provando ad iniziare questa cura con i più avanzati GEL PIASTRICI o CONCETRATI DI CELLULE MESENCHIMALI DA GRASSO specie quando i danni sono iniziali. Lo scopo è di ottenere un miglioramento non solo nei sintomi ma anche nell’ambiente articolare dove legamenti, menischi, superfici cartilaginee possano beneficiare di un ringiovanimento. Queste tecniche, praticabili in ambulatorio o in piccole sale operatorie ambulatoriali, hanno molta più possibilità di allontanare il problema artosico di quanto non lo abbia l’acido ialuronico specie nel paziente giovane o che comunque è molto attivo fisicamente a prescindere dall’età.

 

Dr. Ranaldo quali sono i trattamenti chirurgici Meno Invasivi per il trattamento di anca e ginocchio?

 

La coxartrosi e la gonartrosi, patologie degenerative derivanti dall’usura dellaCARTILAGINE dell’articolazione, rappresentano oggi una patologia prevalente nel giovane adulto e nel grande anziano; i soggetti che ne soffrono sono distribuiti in fasce di età che vedono un aumento importante tra i 40 e i 60 anni e che sono stabili nelle fascie di età superiori tra i 60 e gli 80 anni. Per questo motivo è importantepoter avere a disposizione più scelte chirurgiche commisurandole e adattandole al paziente che si presenta in ambulatorio.

Il concetto di PROTESI ad esempio ad oggi è riduttivo perché nell’immaginario collettivo rappresenta un intervento sempre molto importante ed invasivo con uno strumento molto demolitivo. In realtà non è più così perché per esempio nel ginocchio oggi possiamo beneficiare di strumenti che ci permettono di tappare un buco della cartilagine con scaffold sintetici e biologici, oppure di rivestire in maniera “anatomica” un solo comparto del ginocchio con la “protesi parziale” che può essere interna, esterna o della sola rotula a seconda del caso. Se invece il danno è maggiore e il paziente è giovane la tecnologia ci può già offrire strumenti e impianti protesici su misura stampati in 3D, molto leggeri e performanti in termini di movimento, per poter “Ricostruire” al meglio l’intera articolazione salvaguardando tutto ciò che non è danneggiato (ad esempio i legamenti crociati).  La meno invasività è raggiunta invece sia con tecniche chirurgiche moderne che per esempio nell’anca permettono di impiantare la protesi (che nel caso dell’anca è anche molto longeva) rispettando i muscoli che sono il motore dell’articolazione, grazie ad esempio alla VIA DIRETTA ANTERIORE che pratico in quasi tutti i casi con risultati in termini di recupero dello stile di vita dei pazienti, spesso al di là delle mie stesse aspettative. L’ausilio poi della CHIRURGIA ROBOTICA specie nell’impianto di protesi parziali di ginocchio e nei casi complessi di ginocchio e anca ci forniscono un valido aiuto, tipico di un amico fidato che non sbaglia mai.

 

Dr. Ranaldo quali tecnologie saranno a breve disponibili?

 

Il settore di recente ha ripreso in mano tecnologie già esistenti, ma non ancora fruibili in questi anni, come la Realtà Virtuale e Realtà Aumentata. Le due tecnologie si sono fuse tra loro creando Realtà miste. Queste tecniche di visualizzazione vengono applicate nella PIANIFICAZIONE degli interventi: non solo si può simulare già da mesi prima l’intervento stesso cercando di comprendere come potrebbe essere il risultato, capire i passaggi cruciali e allenarsi virtualmente nell’esecuzione, ma oggi si può utilizzare intra operatoriamente  un visore che sovrappone immagini ricostruite dell’intervento per VERIFICARE che tutto sia preciso e corretto sia durante che al termine dell’impianto di una protesi. I sistemi sono sempre di più sul mercato, molti ancora sperimentali, altri più semplici sono già utilizzabili. Personalmente utilizzo spesso la pianificazione perché ritengo, come la maggior parte della comunità scientifica ortopedica, che sia la parte più importante di ogni gesto protesico. Sto inoltre sviluppando un progetto di sensoristica intraoperatoria e in parallelo un sistema di realtà aumentata per agevolare alcuni passaggi cruciali e ottenere dei dati sempre più realistici tra pianificazione e realtà di esecuzione.

 

 

Dr. Ranaldo e per il futuro, cosa immagina?

 

Immagino che la tecnologia oltre ad esserci di ausilio in ambito chirurgico, possa migliorare anche la gestione del paziente prima, durane e dopo l’impianto di una protesi. La Pandemia ancora in corso ha manifestato grandi lacune anche nel nostro campo, mostrandoci quanto è importante poter essere presenti anche quando non lo si è fisicamente. La werable tecnology( tecnologia indossabile) è il mezzo per poter colmare questa lacuna e presto, anche grazie a nuove APP sarà possibile seguire e monitorare l’andamento di ogni paziente sempre più da vicino, senza intralciarne la privacy.

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