Chirurgia Ortopedica


Cos'è

Per alluce rigido si intende l’artrosi primitiva della metatarso-falangea prima, cioè dell’articolazione della base dell’alluce con la testa del primo metatarsale.

È una patologia tipica dell’età adulta, più frequente negli uomini (60% contro 40% delle donne), spesso bilaterale, non raramente post-traumatica, per trauma unico o microtrauma ripetuto (es. calciatori).
A differenza dall’alluce valgo, l’alluce rigido è caratterizzato da un corretto allineamento metatarso-falangeo, anche se a volte può esservi un leggero valgismo associato.

Caratteristica dell’alluce rigido è una sporgenza dorsale dell’articolazione dovuta a formazione di osso sottostante, con aspetto appuntito (questo osteofita ad uncino è detto spur o spina di rosa).

Negli stadi iniziali il dolore è saltuario, tipicamente dorsale o laterale all’articolazione, presente solo nelle attività sportive. L’unico segno clinico presente è la riduzione del movimento, in flessione dorsale e/o plantare.
L’alluce rigido evolve e per questo è indicato diagnosticarlo bene e presto, per poterlo trattare già negli stadi iniziali con interventi che conservino il movimento articolare (pulizia articolare detta cheilectomia, osteotomia).

Quando invece si arriva troppo tardi, pur di togliere il dolore dovuto all’artrosi articolare e ridurre l’ingrossamento dell’articolazione dovuto a formazione ossea intorno all’articolazione (osteofitosi marginale a corona), bisogna ricorrere a strumenti protesici, che esistono anche per l'alluce.

Protesi di alluce rigido




Quando serve

A differenza dall’alluce valgo, l’alluce rigido è caratterizzato da un corretto allineamento metatarso-falangeo, al massimo può esservi una deviazione interfalange, raramente un vero valgismo. Anche l’angolo intermetatarsale risulta normale.

Negli stadi iniziali il dolore è saltuario, tipicamente dorsale o laterale all’articolazione, presente solo nelle attività sportive. L’unico segno clinico presente è la riduzione del movimento, in flessione dorsale e/o plantare.
Negli stadi successivi l’articolazione presenta un aspetto pseudoipertrofico, per la presenza di una corona osteofitosica sui bordi articolari, che è spesso molto pronunciata. 


Questa in qualche caso ha una forma di falce all’indietro e disturba lo scorrimento dell’estensore lungo dell’alluce, causando una tenosinovite, oppure intrappola, complice la tomaia della scarpa, il nervo dorso-mediale sentivo, con una fastidiosa nevrite.

Negli stadi avanzati, raggruppati negli stadi III e IV della classificazione di Coughlin e Shurnas, l’alluce è subanchilotico, rigido, l’articolazione ingrossata.
Paradossalmente in queste fasi l’articolazione, ormai rigida, è meno dolente ed il fastidio maggiore è causato dall’ingombro nella scarpa da parte dell’articolazione ingrossata dall’osso esuberante (osteofitosi).

 

Il sospetto clinico è sempre il primo punto di partenza e un clinico esperto coglie immediatamente le differenze fra un alluce valgo e uno rigido. L’alluce non è deviato, presenta una tipica sporgenza dorsale ed è limitato nella mobilizzazione passiva. In corso di visita si valuta il grado di movimento e il dolore provocato mediante la manovra del grind test, cioè la manipolazione forzata dell’articolazione in su e in giù.

 


Metodo

Negli stadi 1 e 2 si può procedere con interventi di pulizia articolare (cheiloplastica) che possono dare beneficio immediato e nel medio termine.

Negli stadi 3 e successivi invece c'è la possibilità di impiantare una protesi in silicone, ad oggi molto evoluta, che permette il ripristino del movimento e della fase propulsiva di spinta dell'alluce


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